Inizia il periodo del Vino novello

Inizia il periodo del Vino novello

Tradizionalmente dal 6 novembre di ogni anno era possibile trovare in commercio il Vino Novello (anche se oggi la data è il 30 di ottobre). Tutti noi lo abbiamo sentito nominare almeno una volta, ma cos’è veramente? E come si differenzia dal normale vino?

 

Ecco la spiegazione di Grifo Marchetti

Per rispondere è opportuno guardare verso la Francia: il vino novello, non è altro che una sorta di copia del francese Beaujolais nouveau. La caratteristica fondamentale che distingue questo tipo di vino è la particolare tecnica di vinificazione utilizzata per produrlo, ovvero la macerazione carbonica. Questa, oltre alle caratteristiche olfattive particolari, dona al vino un colore particolarmente vivo e un gusto in cui spicca la freschezza degli aromi.

La tecnica della macerazione carbonica consiste nel mettere grappoli di uva interi, senza quindi che avvenga il processo della diraspazione, dentro ad un serbatoio ermetico saturo di anidride carbonica.

Il tempo di riposo varia da qualche ora a più giorni. Per l’assenza di ossigeno avviene una fermentazione alcolica intracellulare a carico degli zuccheri e dell’acido malico che viene degradato ad acido piruvico, ad aldeide acetica e ad alcool etilico.

 

E poi?

L’uva non viene inizialmente pigiata, ma il liquido si forma con il progressivo schiacciamento dell’uva sotto il suo stesso peso, reso facile dall’indebolimento della buccia. Una volta avvenuta la fermentazione, si completa anche la pigiatura dell’uva e l’eventuale residuo zuccherino viene lasciato trasformare in alcol in modo convenzionale.

Il risultato è un vino “facile”, beverino, poco tannico, dal colore vivo e acceso, dal gusto fresco, giovane e fragrante. In Italia è consentito l’uso di ben 60 vitigni diversi per produrre il vino novello, e le uve vinificate con il metodo della macerazione carbonica devono essere solo il 40%, con la parte restante che può essere vinificata con tecniche tradizionali.

Il suo consumo è consigliato nei primi sei mesi, poiché poco stabile. È un ottimo vino da accompagnare alle castagne, anch’esse tipiche di questo periodo, e con tutti quegli alimenti a base di farina di castagne, come necci e castagnaccio.

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