- IL VINO: LE ORIGINI
- LA RACCOLTA DELL'UVA
- COSTRUISCI LA TUA CANTINA
- EVOLUZIONE: GLI STRUMENTI NEL TEMPO
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La diffusione del vino
Sin dall’antichità, il vino si è evoluto come parte della vita, della cultura e della dieta italiana ed europea. Portata dall’Oriente, la vite arrivò in Italia verso la metà del secondo millennio a.C. grazie ai mercanti egei e ai nuovi insediamenti dei coloni greci, per poi diffondersi con l’espansione della civiltà etrusca nell’Italia centrale e settentrionale.
Il vino e il Cristianesimo
Dalla birra al vino
La determinazione dell’epoca di raccolta
Il controllo dell’andamento della maturazione dell’uva è essenziale per riuscire a determinare l’epoca di raccolta in funzione del vino che si vuole o si può ottenere.
Al termine dell’invaiatura (quando l’acino passa dalla fase erbacea a quella della maturazione, con conseguente colorazione della buccia in giallo o rosso), si consiglia di eseguire due controlli settimanali per determinare alcuni importanti fattori del processo di maturazione.
Fatto ciò, è possibile eseguire una campionatura utilizzando pezzi di grappolo o acini presi sempre dalle stesse viti o nella stessa zona di vigneto. Procedere quindi nella spremitura del campione d’uva e, utilizzando il mostimetro o il rifrattometro, determinare:
1) la gradazione zuccherina.
2) l’acidità totale e il Ph.
Vini bianchi leggeri
- Raccogliere l’uva prima della completa maturazione.
- Acidità totale superiore a 7 gr/litro.
- Gradazione zuccherina inferiore a 17° Babo.
Vini bianchi strutturati
- Attendere la completa maturazione dell’uva.
- Acidità tortale tra 5 e 6 gr/litro.
- Gradazione zuccherina superiore a 20° Babo
Vini rossi leggeri
- Raccogliere l’uva prima della completa maturazione.
- Acidità totale superiore a 6,5 gr/litro.
- Gradazione zuccherina inferiore a 18° Babo.
Vini rossi da invecchiamento
- Attendere la completa maturazione dell’uva.
- Acidità totale superiore a 5 gr/litro
- Valori di acidità molto bassi e di Ph elevati nelle uve rosse possono causare problemi fermentativi.
I prodotti enologici per la vinificazione
Questi prodotti, utilizzati durante la vinificazione, hanno lo scopo di prevenire le alterazioni del mosto, selezionando i lieviti della fermentazione e accelerare i processi di decantazione ed estrazione.
Anidride solforosa e suoi derivati:
utile a selezionare i lieviti favorendo quelli con caratteristiche fermentative migliori
– previene le alterazioni batteriche quando si vinificano uve guaste
– evita ossidazioni indesiderate dei mosti nelle prime fasi
Lievito selezionato
– assicura fermentazioni regolari
– esalta le caratteristiche varietali dell’uva.
Enzimi pectolitici per i mosti bianchi
– separano la parte limpida del mosto da quella solida (feccia).
Enzimi per i mosti rossi
– estraggono il colore dalle bucce dell’uva.
Attivanti di fermentazione
– rappresentano la fonte di alimentazione dei lieviti.
Tannini
– stabilizzano il colore dei vini rossi
– prevengono l’ossidazione dei mostri in caso di uve guaste.
Vinificazione in bianco delle uve precoci
La vinificazione in bianco delle uve precoci (Chardonnay, Pinot, Sauvignon, ecc.) avviene mediante fermentazione del solo mosto senza macerazione delle parti solide del grappolo. Di seguito una breve e semplice guida per una perfetta lavorazione grazie all’utilizzo delle macchine enologiche targate GRIFO.
1) Separare velocemente il mosto dalle bucce, per evitare l’estrazione dei tannini.
2) Durante la torchiatura, per esaurire la vinaccia, separare il “mosto fiore” dall’ultima frazione della pressatura (“torchiato”). Il “mosto fiore” rappresenta il 60-65% del peso del grappolo. Il metabisolfito di potassio può essere aggiunto prima della pressatura o subito dopo in una dose tra i 12 e i 16 grammi per quintale d’uva.
3) Raffreddare subito il mosto portandolo a una temperatura inferiore ai 18-20°
4) Illimpidire il “mosto fiore”, separando la parte solida composta da pezzi di buccia e parti della polpa che formano un deposito (“feccia di chiarifica”). Utilizzare per questa operazione l’enzima per la chiarifica dei mosti bianchi nella dose di 2-5 grammi per ettolitro, sciogliendolo in una piccola frazione di mosto per poi aggiungerlo a tutta la massa da illimpidire.
5) A questo punto si passa alla fermentazione. Si può scegliere una fermentazione spontanea oppure si può favorire la fermentazione con l’aggiunta di 20-30 grammi per ettolitro di lievito selezionato. Soprattutto nei primi giorni di fermentazione è importante mantenere la temperatura di fermentazione tra i 16 e i 20°.
Al termine della fermentazione, eseguire il primo travaso senza aggiungere prodotti a base di anidride solforosa, che, se si desidera, va aggiunta invece in occasione del secondo travaso 5-6 giorni dopo il primo.
Progettiamo una piccola cantina per produrre fino a 10 ettolitri di vino
La nostra ambizione è quella di offrire un aiuto concreto e professionale a tutti coloro che desiderano produrre in maniera autonoma il proprio vino e, grazie alle nostre macchine enologiche manuali oppure elettriche, riscoprire l’antica arte di lavorare l’uva. Siamo a conoscenza delle vostre esigenze e siamo in grado di pianificarle offrendovi ciò di cui avete bisogno. Ecco, ad esempio, alcuni consigli su come progettare una piccola cantina.
1- Suddivisione della cantina in aree di lavoro
AREA PER LA PIGIATURA DELL’UVA E VINIFICAZIONE: scegliete un’area all’esterno, preferibilmente sotto un porticato. Deve essere una zona di facile accesso e comoda da pulire. Il pavimento dovrebbe essere liscio o in cemento con una buona pendenza per facilitare lo sgrondo e la raccolta delle acque provenienti dal lavaggio vasche. Qualora l’area della fermentazione sia interna, assicurarsi che il locale sia ben areato, per evitare ristagni di anidride carbonica che possono essere pericolosi.
2- Attrezzatura enologica
FILTRO: sistema per illimpidire il vino o il mosto separando meccanicamente le particelle in sospensione tramite un substrato filtrante. I filtri a piastre GRIFO sono costruiti in acciaio inox o acciaio smaltato e sono dotati di piastre in nylon lineare (oppure noryl su richiesta, per applicazione particolari). Per le cantine proponiamo poi i filtri 40×40 che possono essere prodotti in diverse versioni a seconda delle necessità.
L’evoluzione delle macchine per fare il vino
Le varie fasi della vinificazione hanno subito nei secoli una costante evoluzione. Soprattutto a partire dal Settecento, con l’introduzione dei primi macchinari, l’arte vinicola subì una forte accelerazione. In Italia i costruttori di macchine enologiche si concentrarono soprattutto in Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna. Nel periodo tra le due guerre si contavano in Italia oltre 50 costruttori di pigiatrici e 95 costruttori di torchi.
Le pigiatrici
I torchi
Pezzi di storia
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Pigiafrutta piccolo a mano Inox cod. PIP
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Pigiafrutta piccolo a motore Inox cod. PIPMO
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Pigiafrutta grande a mano Inox cod. PIG
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Pigiafrutta grande a motore Inox cod. PIGMO
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Mulino per frutta cod. AM1
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Denocciolatrice smaltata a motore con 2 griglie inox cod. DENS
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Denocciolatrice inox a motore con 2 griglie inox cod. DENI
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Sgranatrice per melagrana verniciata a motore cod. SM
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Sgranatrice per melagrana inox a motore cod. SMI
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Griglie inox per denocciolatrice
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Cavalletto per pigiadiraspatrici, denocciolatrici e sgranatrici
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cod. CAV -
Cavalletto inox per pigiadiraspatrici, denocciolatrici e sgranatrici
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cod. CAVI