Come viene fatto l’olio d’oliva?
Scopriamolo!
Le zone dove l’olio d’oliva veniva maggiormente prodotto erano quelle della Magna Grecia, qui l’olio veniva utilizzato non solo in cucina, ma anche per il bagno, per il gioco e durante i funerali. Ecco perché i produttori di olio erano ben ripagati per le fatiche necessarie alla coltivazione di olivi. La leggenda vuole addirittura che il primo albero d’oliva sia stato piantato da Atena. L’olivo era considerato un albero sacro simbolo di pace e forza.
Ma come si fa l’olio d’oliva? Come si passa dall’oliva all’olio? Te lo spiega Grifo!
Una volta effettuata la raccolta, di solito nel periodo tra i primi di ottobre e la metà di novembre, le olive arrivano al frantoio. Qui vengono ripulite dalle impurità, lavate con acqua fredda e passate sulle griglie che le scuotono.
A questo punto può partire il processo di estrazione dell’olio che si articola in 3 fasi principali: la frangitura, la gramolatura e l’estrazione vera e propria.
- La frangitura è il processo dove la polpa e i noccioli delle olive vengono rotti, fino a ottenere una pasta di olive granulosa.
- Con la gramolatura, la pasta di olive, proveniente dalla frangitura, viene rimescolata in modo prolungato.
- Una volta terminata la gramolatura, si procede alla separazione delle tre componenti della pasta di olive: la sansa, l’acqua di vegetazione e l’olio vero e proprio… Con la spremitura.
Per un ottimo olio, hai bisogno di ottimi macchinari… Grifo lo sa!
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